Anche gli animalisti, rappresentati dal Partito Animalista Italiano – Coordinamento FVG – partecipano alla lotta per la salvezza della Pineta di Cattinara, in pericolo a causa del progetto di edificazione del nuovo ospedale infantile
La nota del PAI:
Prima di partire a parlare apertamente della Pineta di Cattinara, voglio fare un incipit.
Periodo di accesa discussione questo…
Il cambiamento climatico con i suoi enormi danni e la paura della grandine grande come palline da baseball, orsi e lupi pericolosi si oppure no, tagliare alberi e togliere aree verdi per costruire, per farci avere di più e sempre di più.
Nulla di queste cose è scollegata l’una dall’altra.
Il cambiamento nel clima è ciclico nella storia della Terra ma è molto accelerato, rispetto alla normale velocità, per colpa delle nostre attività e quindi errato in questo periodo geologico.
Il disboscamento è un’ attività molto impattante e che alimenta il cambiamento climatico, per il potere che ha la terra abbassare le temperature, grazie all’assorbimento di anidride carbonica (CO2), ma anche perché fermano gran parte dei raggi solari, evitando che arrivino al suolo e donandoci non solo temperature più miti, ma anche una fantastica ombra. Per non parlare poi dell’assorbimento delle acque piovane, che non può esistere su asfalto e cemento. La sua mancanza infatti arreca copiosi danni, basta vedere le ultime piogge, che allagamenti hanno provocato.
E’ importante anche per la presenza di animali nei centri abitati, se avessero più spazio e cibo in ambienti più simil naturali, sarebbe un motivo in più per stare più lontani da auto e città.
Più spazio naturale significa anche più biodiversità, molto importante per mantenere il sistema ecologico equilibrato e sano. E noi con lui, dato che ne dipendiamo al 100%. Basti pensare all’impollinazione e quanto siamo dipendenti da questo fenomeno.
Si è sempre pensato che la Natura non abbia un valore economico perché non è un’azienda, in realtà si può calcolare questo tipo di valore nelle aree naturali, per far capire meglio a tutti noi quanto sono importanti.
In queste poche righe abbiamo parlato di quello che viene chiamato, Servizio Ecosistemico.
Ossia la serie di servizi che la natura ci offre per il supporto alla vita, l’approvvigionamento, la regolazione e anche per i valori culturali, estetici, spirituali ma anche educativi e ricreativi.
La Natura, infatti ci fa vivere meglio, non solo fisicamente ma anche mentalmente. I colori, i suoni naturali, il paesaggio, ci rilassano e ci fanno stare meglio.
La Pineta di Cattinara è un punto di passaggio e ritrovo per tutti noi, in cui stare bene e vi possono entrare tutti, anche le persone che hanno una ridotta mobilità.
Non importante solo per noi, è il punto di passaggio anche per l’avifauna, cosa molto importante. Le aree verdi servono per mantenere non solo zone in cui gli animali possono insediarsi, ma anche ad avere zone in cui gli animali possono sostare durante le migrazioni. Aspetto tutelato dalla Direttiva Europea 2009/147, all’art.5 per la conservazione degli uccelli selvatici. Gufi e poiane vi nidificano, altri vi trovano cibo, come balestrucci, rondini, cinciarelle, cinciallegre, cardellini, passeri, fringuelli, cornacchie grigie, merli, tortore, ghiandaie, gazze, storni, codirossi, spazzacamini e verzellini.
Abbiamo anche la legge n.157 del 1992 per la protezione della fauna selvatica omeoterma, che nell’art.3 e nell’ art.21 vieta il prelievo di uova, nidi e pulli.
Proteggere aree di nidificazione e sosta degli uccelli, porta ad avere altri animali al suo interno, come volpi, caprioli, ricci, tassi, scoiattoli, pipistrelli, cinghiali, tante specie di rettili e moltissimi insetti.
Vale da sé, che l’abbattimento nuocerebbe all’avifauna e alla restante fauna locale.
Ma non finisce qui, perché arriviamo alla protagonista silenziosa, la vegetazione.
La Relazione paesaggistica del Progetto definitivo (2014), considera la Pineta di Cattinara come bosco, ai sensi dell’art. 6 comma 1 della L.R. 9/2007 “Norme in materia di risorse forestali”. Questo perché rientra in questa legge grazie alle caratteristiche vegetazionali e ai limiti dimensionali, con un’estensione superiore ai 2000mq, larghezza media superiore ai 20m e copertura arborea superiore al 20%.
Come specie della vegetazione forestale arborea, troviamo al suo interno i pini neri, i frassini, le querce, i biancospini, i bagolari, gli aceri minori, le acacie, il sorbo e un evonimo.
Aggiungendo qualche specie che si ritrova nel parcheggio dipendenti, troviamo anche ippocastani, cipressi, ciliegi ed aceri. Alberi senza particolare pregio botanico, dicono, quelli nella zona del parcheggio, già eliminati in gran parte all’inizio di questo 2023.
Questo bosco risale all’800, quindi ha in sé i caratteri di memoria storica, art.136 del Codice, ma anche come punto di vista accessibile al pubblico, con uno splendido panorama sul Golfo e sull’Istria settentrionale, se si va verso la Val Rosandra. Sempre nell’art. 136, troviamo un altro punto a favore del bosco, quale “cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale”.
La Pineta, o meglio, il Bosco di Cattinara abbiamo visto che è importante. Tuteliamolo, cerchiamo soluzioni alternative per evitare ulteriori abbattimenti e riduzioni delle zone verdi e selvatiche. Perché non è solo per gli alberi o per gli animali, è per tutti, compresi noi.
Marocchi Arianna
Coordinamento PAI FVG
Leggi anche » Domio, prove di abbattimento alberi secolari sani: i cittadini insorgono