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Animalisti: cambiare le regole della Chiesa! I cani devono entrare

Animalisti PAI FVG: “Non si può impedire l’accesso dei cani accompagnatori”

In una nota il Partito Animalista vuole promuovere il libero accesso dei cani in chiesa, specie se accompagnano gli ipovendenti:


Il Partito Animalista FVG è indignato per quanto accaduto in una chiesa di Trieste qualche giorno fa e a far ne le spese è stato un cane con il suo conduttore non vedente. Oggigiorno non è accettabile che succedano queste cose soprattutto da parte di chi dovrebbe dare l’esempio di accoglienza e di rispetto.

Si tratta di una questione piuttosto scomoda e non di rilevante importanza per molti, ma, soffermandoci sulla situazione di Trieste, che conta 23.000 cani registrati, e prendendo ad esame le vicende che leggiamo ancora oggi sulle pagine dei giornali cittadini, direi che è giusto porre una piccola attenzione sul tema.

Partendo dal presupposto che l’umano ha l’obbligo di tutelare e rispettare gli animali in quanto “esseri senzienti”, non possono essere trattati come oggetti.

Quando si parla di animali d’affezione, si deve fare riferimento a tutte le leggi e i numerosi regolamenti emanati da regioni ed enti locali.
Nella nostra regione gli animali di affezione sono tutelati dalla Legge Regionale n. 20/2012 e le relative modifiche n. 5/2015.
Non potendosi appellare ad una normativa specifica, rende molto difficile sapere con certezza se il cane possa entrare in chiesa al seguito del suo “amico” umano. Si può concludere quindi che non vi è alcuna norma che vieti espressamente di entrare con il proprio cane in chiesa.

In via generale, i cani possono fare ingresso in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico purché condotti al guinzaglio e con appresso la museruola, con un’unica limitazione prevista per quei luoghi in cui si preparano, manipolano, trattano e conservano alimenti.

Esiste tuttavia un solo caso in cui, per la nostra normativa (legge n.36 del 1974 e legge n. 60 del 2006), non può in alcun caso esserne vietato l’accesso: quello dei cani guida per non vedenti. A tale proposito, la cronaca cittadina ci riporta accaduti in cui questo diritto è stato alcune volte violato.

Ancora oggi a numerose persone non vedenti accompagnate dal loro cane guida, viene negato l’accesso a luoghi di culto oppure vengono maleducatamente portate all’uscita perché in compagnia dell’animale.

L’ UICI del Friuli Venezia Giulia continua a sottolineare e porre attenzione su questi accaduti per rendere più sensibile a tutto ciò la comunità, la quale sta già iniziando a mostrare atteggiamenti di cambiamenti e di solidarietà come
l’abbandonare l’edificio in segno di dissenso verso la decisione del custode del luogo.

L’ ultimo caso si è registrato il giorno 19 marzo presso la chiesa serbo-ortodossa, la chiesa di San Spiridione. Una guida turistica regionale, specializzata in tour per persone con disabilità visiva è stata trattata sgarbatamente, anche se in possesso di adeguata documentazione, dal custode della chiesa all’ingresso dell’edificio perché uno dei componenti del gruppo era accompagnata da un cane guida; quest’ultimo è stato considerato dal custode come irrispettoso per quella chiesa e doveva quindi per forza rimanerne fuori.
Questo è solo l’ultimo di tanti episodi avvenuti in città, a prescindere da fede o confessione.

Spesso le comunità credenti di tutte le fedi perdono il senso di comunità più esteso, spesso uomo riferito, sottoscrivendolo solamente al genere umano e dimenticando che anche il mondo animale e quello vegetale sono espressione di un’entità superiore inclusiva e benevola.

Tutto ciò non giustifica a priori l’affissione di cartelli di divieto di accesso al di fuori di chiese e di altri edifici di culto. Si invitano pertanto gli amministratori delle chiese di togliere questi cartelli insensati, non esistono precise normative a riguardo, tra l’altro non ci sono neanche nel Diritto Canonico, perciò ci appelliamo alla loro sensibilità in quanto l’ultima parola spetta proprio a loro.

Tuttavia bisogna specificare che comunque le regole fondamentali paiono essere quelle del buonsenso e del rispetto verso tutti e capire cosa è meglio fare per il proprio cane e per gli altri.

Fabio Rabak
Coordinatore regionale PAI

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