Andrea Cusumano. Raumdramaturgie (Drammaturgia dello spazio)
a cura di Giulia Ingarao e Fabio Cavallucci
nitsch museum – Mistelbach (Austria)
3 marzo – 20 maggio 2024
Dal 3 marzo al 20 maggio 2024 il nitsch museum di Mistelbach (Austria) accoglie Raumdramaturgie, personale di Andrea Cusumano, a cura di Giulia Ingarao e Fabio Cavallucci. Il progetto espositivo, che racconta il percorso di 30 anni di produzione dell’artista, è pensato da ruber.contemporanea e realizzato con il sostegno dell’Italian Council (XI edizione, 2022), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Raumdramaturgie sarà affiancata da alcuni eventi collaterali programmati in collaborazione con lo stesso nitsch museum e con la Nitsch Foundation di Vienna.
Il primo appuntamento, il talk La musica e lo spazio nell’O.M.T. (Teatro delle Orge e dei Misteri) – fissato per martedì 30 gennaio alle ore 18 presso lo spazio Manuel Zoia Gallery di Milano – proporrà in anteprima nazionale il film di Julien Devaux Sinfonie für Mexico City di Hermann Nitsch, eseguita sotto la direzione di Andrea Cusumano e il volume monografico “Andrea Cusumano. Raumdramaturgie” (Silvana Editoriale, 2023), con testi critici di Fabio Cavallucci, Eva Di Stefano, Giulia Ingarao, Michael Karrer e Eugenio Viola, e realizzato con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana.
Andrea Cusumano. Raumdramaturgie (Drammaturgia dello spazio)
Raumdramaturgie è una narrazione che si sviluppa in senso longitudinale attraverso lo spazio espositivo. La sperimentazione e la continuità nella ricerca sono la cornice in cui l’artista si muove, in un percorso che parte dagli inizi degli anni Novanta e arriva ad oggi, configurandosi come un’installazione in fieri che aspira alla costruzione di un’arte che vuole essere totale.
L’intera produzione di Cusumano ha origine e si rispecchia nello spazio dove l’opera vive, la drammaturgia dello spazio è la sua pratica artistica di esplorazione del mondo e del suo carattere ineluttabilmente effimero.
Così, in questa mostra che vuole raccontare il percorso di 30 anni di produzione, la narrazione parte dalle serie Pittura gestuale del 1993, dove la materia pittorica plastica e densa abita tele di grandi dimensioni nelle quali si legge l’azione scenica della ‘messa in scena’ della pittura su tela. Insieme a questa significativa selezione di opere pittoriche degli esordi, si affianca una corposa rassegna di immagini fotografiche che documentano le installazioni realizzate a partire dalla metà degli anni Novanta, testimonianza concreta della necessità creativa di lavorare nello spazio.
Attraverso un gioco di rimandi tra immagine e materia, il percorso espositivo si arricchisce anche di alcuni frammenti delle installazioni, tra queste una tra le più recenti Palikè/Il Cristo degli specchi (2021), dove gli specchi hanno la funzione di amplificare gli spazi.
Segue la serie dei Retablo del 2021 nei quali si compie la fusione dei diversi media utilizzati dall’artista nel suo percorso esplorativo; la scenografia e i costumi diventano elementi a rilievo su tela e le scene cristallizzate, sintesi delle performance realizzate dall’artista (a partire dal 2000), diventano quadri dalle maestose dimensioni.
Le performance documentate, fotografate, e sovra dipinte danno vita alla serie dei Neri del 2022, dove la figura è ancora al centro del discorso narrativo e appare come illuminata da strisce di colore e al contempo persa nel buio del nero dello sfondo.
Nello stesso anno inizia a produrre la serie dei Crateri e degli Ostrakon dove il ritorno alla manualità – terracotta, vernice, gesso e pastello/pigmento, cera e vetro fuso – è accompagnato dalla scoperta della luce: colori chiari e intensi narrano icasticamente frammenti delle performance – Tragödia, Speculum Celestiae Sinfonia Diagonale, Praxis, L’amaro credo del mago Cotrone, tra le altre -.
Infine, torna la notte dei Neri del 2023, dove la figura svanisce così come ogni altro concreto riferimento (tanto al contesto come ad opere pregresse) e il tratto, delicato ed evanescente, diventa gesto, geroglifico, segno astratto che danza sull’abisso.
Andrea Cusumano (Palermo,1973)
Artista, performer, drammaturgo. L’opera di Cusumano spazia tra la produzione di installazioni site-specific, disegni, oggetti di scena, ceramica e fotografie, pittura, scrittura, scultura, live-art e teatro. Intraprende gli studi accademici presso l’Università degli Studi di Palermo formandosi come psicologo clinico, prosegue la sua formazione in ambito performativo e scenografico al Central Saint Martins College of Art and Design (Londra), e infine consegue un dottorato di ricerca all’Università di Ferrara.
A 17 anni si reca a Salisburgo per seguire i corsi di disegno e pittura dal vero con Georg Eisler, due anni dopo sempre nella città austriaca segue il corso di pittura gestuale tenuto da Hermann Nitsch presso l’Internationale Sommerakademie: è l’inizio di un’unione professionale e di un’amicizia che durerà fino alla morte del maestro nel 2022.
Di ritorno a Palermo nel 1996 realizza l’Installazione dei Morti: Rumore o suono del silenzio nella chiesa di San Nicolò del Gurgo, a cui segue l’installazione Balocchi/Toyland presentata in anteprima all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles (1997), e all’Angel Orensanz Centre di New York (1998). Nello stesso anno si trasferisce a Prinzendorf (Austria) presso la sede del Teatro delle Orge e dei Misteri (O.M.T.) di Hermann Nitsch, dove assiste l’artista austriaco nella scrittura della partitura del primo 6-Tage-Spiel, durante il quale coordinerà la musica e la performance. Da quel momento assume il ruolo di direttore musicale e d’orchestra dell’O.M.T., trascrivendo ed eseguendo gran parte delle prime esecuzioni sinfoniche e performative di Nitsch sino alla sua morte.
L’approccio al percorso installativo inaugura una stagione di studio sul tema della drammaturgia dello spazio, che poi sviluppato in forma teorica all’inizio degli anni 2000 a Londra. A Breslavia e a Cracovia approfondisce il lavoro di Tadeusz Kantor; studia l’archivio della Cricoteka e conosce la marionettista ed attrice Mira Rychlicka, a lungo collaboratice di Kantor.
Dal 2004 al 2017 insegna a Londra come professore associato in Scenography e Visual Theatre al Central Saint Martins, al Rose Bruford e al Goldsmiths College. Interessato ai riti performativi tribali e alle antiche tradizioni trasmesse alla scuola del Kalamandalam soggiorna in India diverse volte tra il 2009 al 2013.
Nel 2017 collabora con l’artista indiana Mithu Sen alla performance Embodied Language, curata da Eugenio Viola. Il lavoro si svolge all’India International Centre di New Delhi ed utilizza il valore plurivoco della comunicazione non verbale come piattaforma per connettere diversi linguaggi.
È assessore alla cultura del Comune di Palermo tra il 2014 e il 2019. Dopo questa esperienza apre un atelier e inizia a rielaborare il materiale prodotto negli anni attraverso un progetto di sintesi transdisciplinare che lo riporta alla bidimensionalità pittorica. Del 2022 è la mostra Retablo alla Pinacoteca di Villa Zito (Palermo).
Non mancano i progetti nei quali svolge il ruolo di curatore (Letterature Festival Internazionale di Roma 2020-21; BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo 2017-2023). Istituisce inoltre il CeSDAS-Centro di Sperimentazione per la Drammaturgia Applicata allo Spazio nel 2008 e collabora con il musicista Giuseppe Lomeo. Nel 2021 insieme alla Fondazione MeNO trasforma il CeSDAS in una scuola di drammaturgia con sede principale a Palermo.
Nel 2022, in occasione del centenario della nascita dell’artista Joseph Beuys, partecipa alla collettiva Kontext Beuys all’Haus der Kunst Düsseldorf Palermo dei Cantieri Culturali della Zisa di Palermo.
Le sue opere sono oggi presenti in diverse collezioni private internazionali e musei: MAK – Museum für angewandte Kunst (Vienna), Museo delle Trame Mediterranee – Fondazione Orestiadi (Gibellina), Sammlung Volpinum (Vienna), RISO – Museo Regionale d’Arte Contemporanea (Palermo), Collezione Morra (Napoli), Collezione Cattelani (Modena), Matdot Art Centre (Bangkok) e Elenk’Art Collezione Galvagno (Palermo).
Andrea Cusumano. Raumdramaturgie (Drammaturgia dello spazio)
nitsch museum – Mistelbach (Austria), Waldstraße 44-46
da martedì a domenica, ore 10 – 17; chiuso il lunedì esclusi i giorni festivi
+43 2572-20719 / info@nitschmuseum.at / nitschmuseum.at/en
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