Troppi locali commerciali adibiti alla vendita e somministrazione di alimenti, è quanto risulta da un’indagine di mercato condotta nel territorio di Trieste
Una bolla destinata ad esplodere, e già da ora si avvertono i primi effetti: locali vuoti o semivuoti nei giorni infrasettimanali, e boom di presenze solo nei weekend. L’offerta esagerata porta quindi ad un’eccessiva frammentazione, con notevoli problematiche specie nei confronti delle piccole attività collocate nelle zone poco frequentate – fuori dalla rotta della cosiddetta “movida”. Anche l’offerta “delivery” è dilagante: solo chi ha le “spalle larghe” può beneficiarne. In primis bisogna considerare, come punti a favore, la qualità del prodotto; i tam-tam dei social non perdonano chi non è all’altezza. I prezzi sono altrettanto importanti ma non determinanti per il successo di un locale; se sono troppo bassi squalificano il valore del prodotto e alla fine penalizzano l’esercente. La continua ricerca di pietanze “gourmet” ha innescato altresì una corsa verso la clientela facoltosa o stanca del solito menu. Dal risultato dell’analisi si evince che nei prossimi anni aumenteranno esponenzialmente la saracinesche chiuse, specie per quelle attività che non si sono differenziate, pizzerie in primis.