La sua età viene stimata attorno ai 400 anni. È l’unico essere vivente locale a poter testimoniare del mutamento climatico o urbano del comprensorio. Peccato però non possa parlare. Si tratta infatti dell’albero più vecchio del nostro territorio, un grosso Cerro che sta sull’altipiano carsico e che nel 1990 fu già inserito nell’elenco degli esemplari monumentali triestini dalla Direzione regionale delle foreste e dei parchi. Non si trova comunque da solo. Circa una sessantina di altri simili, sebbene meno anziani, condividono con lui un’esistenza secolare. Lo ha mostrato in diapositiva Elio Polli, assiduo escursionista del Carso, durante la conferenza «I patriarchi arborei della provincia di Trieste» organizzata dalla commissione per la Tutela dell’ambiente montano (Tam), sezione dell’Associazione XXX Ottobre. Dalla Val Rosandra alle foci del Timavo, compresa la fascia urbana con Rotonda del Boschetto o Giardino Pubblico, si assiste difatti a un continuum di presenze arboree di notevole entità, sia per circonferenza del tronco sia per sviluppo areale, come ha documentato il relatore: Faggi, Tigli, Pioppi, Robinie, Carpini, Aceri, Pini neri. La maggior concentrazione di patriarchi si riscontra tuttavia al Parco di Miramare con 24 essenze rinomate, tra cui le Sequoie di origine californiana o il Ginkgo cinese.
SAN DORLIGO – VAL ROSANDRA
coordinate 45° 36′ 39″ – 13° 52′ 20″
Insieme omogeneo di Quercus cerris