La Giornata Mondiale dell’Ambiente, come le altre che si distinguono sulle varie tematiche dell’ecologia, può essere sicuramente un momento di riflessione e confronto, ma poi tutto ciò deve trovare risposte nei fatti concreti, con interventi mirati e strutturati, ovviamente in ambito globale, ma anche nazionale e territoriale – così Giorgio Cecco coordinatore regionale di FareAmbiente – credo quindi sia pienamente condivisibile e da rendere noto, l’appello del Movimento “Laudato Si” ai candidati alle elezioni europee, per un impegno verso l’ecologia integrale, invitandoli ad impegnarsi in una serie di politiche che possano prevenire gli impatti ambientali.
Le principali richieste sono quelle di eliminare gradualmente i combustibili fossili e sviluppare le energie rinnovabili, non finanziare la realizzazione di nuove infrastrutture per l’estrazione dei combustibili fossili, conferire un forte mandato alla Commissione Europea per l’attuazione di un Trattato di Non Proliferazione dei Combustibili Fossili, dare sostegno forte alle fonti energetiche alternative nel rispetto anche del territorio, le popolazioni e l’economia locale, un sistema integrato di mobilità e una conversione ecologica del sistema agricolo. In un momento di forte crisi economica, energetica e quindi anche sociale, dove appare sempre più evidente l’interconnessione tra economia ed ecologia, dobbiamo tener alta l’attenzione su uno sviluppo sostenibile del territorio, la nostra Regione, già attiva in tal senso, può fare da capofila per un nuovo percorso e le premesse sono buone, così come le opportunità, i progetti avviati e la riqualificazione di aree importanti come per esempio a Trieste il Porto Vecchio, interventi verso l’autonomia energetica e la transfrontaliera valle dell’idrogeno, pur nel medio e lungo termine, possono fare la differenza, in una strategia integrata ad interventi di valenza economica e di servizio pubblico e anche nel contenimento degli impatti ambientali. Le grandi sfide sulle infrastrutture, la portualità, il turismo, l’industria di qualità e le fonti energetiche devono quindi trovare la sintesi in una politica ambientale non ideologica e reale – conclude il referente ecologista.
Coordinamento Regionale del Friuli Venezia Giulia
FareAmbiente
