Erano le ore 15 di un torrido pomeriggio estivo, quando improvvisamente il cielo si oscurò e le nubi minacciose coprirono in pochi minuti tutta la città, accompagnate da un vento violentissimo e un crollo terribile delle temperature
Il quotidiano di Trieste “Il Piccolo” del 30 luglio 1983 riportava così la notizia:
Mancavano pochi minuti alle 15 e il cielo si è fatto di un buio pesto. Nelle case si sonò accese le luci come fosse sera. «Non si era mai visto un oscuramento così improvviso», ha commentato più d’uno affacciato alla finestra a godersi le prime folate di aria fresca dopo tanta calura. In breve volgere di tempo però le finestre si sono dovute richiudere, perché una valanga d’acqua di limitata durata ma di forte intensità si è abbattuta sulle case e sulle strade. I termometri sono scesi di diversi gradi, anche se più tardi — passata la buriana — ci si è accorti che il refrigerio sperato non era durato molto. Durante il temporalone, numerosi sono stati — come riferiamo più sotto — gli interventi dei vigili del fuoco per allagamenti, cadute di alberi e di rami.
Alberi schiantati e altri danni – Cinquanta interventi dei vigili
Il fortunale di ieri pomeriggio ha divelto alberi, infranto vetri e staccato persiane. Vigili del fuoco e tecnici dell’Acega hanno lavorato ore per riportare la situazione alla normalità. I pompieri hanno compiuto, fra le 15 e le 19, oltre cinquanta interventi in città e nei dintorni. A Muggia un grosso pioppo è stato sradicato da un colpo di vento. Cadendo, l’albero ha investito un’auto parcheggiata alla cui guida c’era Antonio Pennino. L’uomo stava attendendo la moglie all’ingresso
del bagno militare. La macchina, una «Opel Kadett», è stata colpita sulla parte posteriore: bagagliaio e ruote sono andati completamente distrutti. Fortunatamente l’automobilista è rimasto illeso ed è uscito, da solo, dal finestrino anteriore. Traffico parzialmente bloccato sulla strada per il Lazzaretto, sulla provinciale per Farnei e su quella per Trieste all’altezza del ponte di Rio Ospo, a causa di alberi caduti. Il vento ha spezzato anche grossi rami, che i vigili del fuoco hanno dovuto tagliare perché non cadessero addosso a qualcuno in viale D’Annunzio, sulla strada per Montedoro, in viale Miramare, nel parco del Castello e a Opicina. A Banne i rami hanno lievemente danneggiato il tet-to della caserma.