Civico Aquario Marino di Trieste, ancora nulla di fatto. Gli ultimi aggiornamenti noti riguardo la ristrutturazione dello spazio espositivo, risalgono addirittura al 2023. Entro quell’anno si doveva provvedere alla sostituzione della caldaia, e in seguito all’adeguamento dell’impianto elettrico. Altro grattacapo da risolvere: la presa d’acqua marina imbarcava impurità dovute alla manovra delle navi da crociera, e questo rappresenta sicuramente il problema più grave. E come se ciò non bastasse, il nostro amato acquario era anche in attesa di una speciale licenza per l’esposizione di animali vivi.
Ricordiamo che la chiusura dello spazio espositivo avvenne nel mese di agosto 2019, e si parlava di un’ipotetica data di apertura prossima alla primavera del 2022. Dopo innumerevoli date “ipotetiche”, il Comune ha gettato la spugna. L’ultimo comunicato ufficiale pubblicato sul sito web risale al 2020, dove si legge:
“Intervento che vede un investimento complessivo di quasi 1, 5 milioni di euro (1.078.130 con fondi comunali e 415.870 del Commissariato del Governo – Fondo Trieste) e punta a divenire già ad inizio del 2021 un ulteriore prezioso tassello per la valorizzazione e la ripresa del turismo nella nostra città.
In particolare i lavori di tipo edile riguarderanno pareti, pavimenti, soffitti, nuovo allestimento museale, nonché un aggiornamento di tutti gli aspetti normativi. Ci sarà anche il rifacimento degli impianti meccanici: impianto termofrigorifero e di climatizzazione; impianto acqua di mare; sistema ricambio acqua delle vasche. E ancora la messa a norma degli impianti elettrici e la realizzazione di una nuova vasca grande da 9.00 x 4,50 x 2,00 che sarà posizionata nell’ex salone dei pinguini, le cui pareti in PMMA (polimetilmetrarilato) garantiranno estrema purezza, luminosità e trasparenza, leggerezza e resistenza all’invecchiamento.
L’intervento sarà eseguito (in 105 giorni) dall’ATI Innocente & Stipanovich Srl di Trieste e Balsamini Impianti Srl di Sacile-Pordenone che si è aggiudicata l’appalto dei lavori. Direttore dei Lavori è l’ ing.arch. Aulo Guagnini, di direttore operativo per la strutture l’ ing. Pietro Todaro, direttore operativo per gli impianti, l’ing. Antonio Masoli con il supporto del perito Eligio Flego. Il cantiere è attualmente avviato e l’impresa si è già attivata con le prime operazioni relative all’installazione di 17 vasche provvisorie che ospiteranno le diverse specie ittiche per il tempo necessario al completamento dei lavori.”
L’edificio della pescheria che ospita l’acquario è stato eretto nel 1913 su progetto dell’architetto Giorgio Polli.
Il “campanile” che si erge sulla parte sinistra dell’acquario era in realtà una “torre dell’acqua”, in quanto conteneva il serbatoio sopraelevato di acqua marina che poi veniva fatta affluire ai banchi di vendita dei pesci.
La pescheria era composta da un ampio salone centrale, con i banchi di vendita, mentre dalla parte opposta all’acquario, ove adesso si trova l’entrata principale della sala espositiva, c’era la sala per le aste del pescato. Uno dei banchi di vendita è tuttora esposto all’interno della zona espositiva.
L’Aquario Marino fu realizzato nel 1933, adattando gli impianti nei locali di un lato dell’edificio della Pescheria Centrale e precisamente della parte che comprende la torre dell’orologio.
Vennero costruite 25 vasche con capacità variabile da 200 a 2500 litri ed una vasca centrale di 17.000 litri.
L’acqua viene prelevata dal mare alla base del molo adiacente alla pescheria e, mediante un potente sistema di pompaggio, viene spinta nella torre dell’orologio a circa 10 m. di altezza.
Qui viene riempita una grande vasca di decantazione, dalla quale l’acqua, per caduta, viene erogata al piano terra. Il sistema è quindi un circolo aperto che, pur mancando di un adeguato filtraggio, ha il vantaggio di sostituire continuamente l’acqua, lasciando integro il suo contenuto di plancton.