Negli ultimi anni l’Italia ha intrapreso un percorso verso una mobilità più sostenibile, anche in ottica di allinearsi agli standard europei e agli obiettivi di riduzione delle emissioni. Nonostante le ottime intenzioni, il percorso per un pieno raggiungimento di tali ambizioni è ancora lungo e complesso, oltre che caratterizzato da sfide di un certo rilievo.
La crescente attenzione verso la mobilità green, in un certo senso, riflette la necessità di adeguarsi a nuovi standard ma, di fatto, si sta rivelando una leva di competizione economica internazionale. Se i consumatori sono interessati a nuove soluzioni per spostarsi spendendo e inquinando meno, le aziende si stanno muovendo, già da tempo, per formulare un’offerta all’altezza. Di conseguenza, la conversione del mercato della mobilità verso toni più sostenibili non riguarda più solo l’ambiente ma anche dinamiche sociali ed economiche.
I dati sulla mobilità verde in Italia
L’Italia detiene il primato europeo per il numero di automobili pro capite: ben 694 veicoli ogni 1.000 abitanti, secondo dati ISTAT del 2023. L’elevato tasso di motorizzazione individuale costituisce una sfida importante da superare, perché comporta la riconversione di un ingente parco auto nazionale di vecchia generazione.
Ci sono anche aspetti positivi da considerare. Per esempio, l’adozione di veicoli elettrici e ibridi è in crescita ed è sostenuta da incentivi governativi volti a stimolare maggior consapevolezza ambientale tra i cittadini.
Il trasporto pubblico, inoltre, mostra chiari segnali di miglioramento. Molte città italiane stanno investendo nella modernizzazione delle infrastrutture e nell’ampliamento delle reti di trasporto pubblico, come autobus elettrici e linee metropolitane.
E per finire, cresce ed evolve anche la mobilità condivisa, attraverso servizi di car sharing e bike sharing che contribuiscono a ridurre il numero di veicoli privati in circolazione. Anche se la loro diffusione non è totale, perché concentrata principalmente nelle grandi città, si tratta comunque di un importante cambiamento avvenuto sulle strade italiane.
Le principali sfide da superare, sia a livello locale che nazionale
La carenza di piste ciclabili sicure e di stazioni di ricarica per veicoli elettrici è ciò che maggiormente limita l’adozione di modalità di trasporto ecologiche. Di conseguenza, tra le azioni necessarie da parte delle istituzioni, rientrano gli stanziamenti per incrementare le infrastrutture.
Inoltre, mentre alcune regioni del Nord avanzano rapidamente verso nuovi miglioramenti in termini di sostenibilità, molte altre regioni faticano a tenere il passo. Questa disomogeneità richiede politiche nazionali che garantiscano uno sviluppo equilibrato e inclusivo su tutto il territorio.
E per finire, anche la resistenza culturale al cambiamento è un fattore da considerare. L’abitudine all’uso dell’auto privata è radicata, e promuovere alternative sostenibili richiede campagne di sensibilizzazione efficaci e incentivi concreti per modificare le abitudini consolidate.
Iniziative ed obiettivi futuri: verso quale mobilità ci stiamo dirigendo?
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dell’Italia prevede investimenti per la mobilità sostenibile. L’obiettivo è quello di potenziare il trasporto pubblico, sviluppare infrastrutture per veicoli elettrici e promuovere la mobilità attiva, come il ciclismo e il camminare.
A livello locale numerose città stanno implementando i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS) per integrare diverse modalità di trasporto e promuovere più zone a traffico limitato e aree pedonali.
Guardando al futuro, l’Italia punta a una mobilità sempre più integrata e sostenibile, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Questo traguardo ambizioso richiede un impegno congiunto di istituzioni, imprese e cittadini per adottare pratiche di mobilità green e sostenere l’innovazione nel settore dei trasporti.