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Presentazione di Friko Bestiale, sfida tra triestini, friulani, carnici, bisiachi, isontini e naoniani

Dobbiamo confessarlo: alla lettura del grido triestino “No ga scopo” per bloccare le azioni degli avversari, siamo caduti dalla sedia dalle risate. La premiata “Diego Manna & Co” colpisce ancora, proponendo la seconda edizione, “estesa”, del celebre gioco “Frico” datato 2014.

Friko Bestiale

Venerdì 22 novembre, alle 18.00, presso In bocca al gioco in Viale XX settembre 41, la presentazione di Friko Bestiale, gioco nel quale a sfidarsi sono triestini, friulani, carnici, bisiachi, isontini e naoniani.

A dieci anni dall’uscita del primo Frico, che metteva in competizione le province di Trieste e Udine, gli autori tornano con una nuova versione che coinvolge anche Gorizia e Pordenone.

Ingresso libero.

Come funziona Friko Bestiale?
I giocatori potranno scegliere tra sei valorose popolazioni: Triestini, Bisiachi, Isontini, Furlans, Cjargnei e Naoniani, ciascuna pronta a difendere il proprio onore in cinque battaglie ambientate in luoghi iconici del Friuli Venezia Giulia. Si comincia con la battaglia del Golfo, per poi proseguire sul Collio, nella Pianura Friulana, nei Magredi e, infine, sulle Alpi.

Le carte del gioco, che rappresentano elementi culturali del Friuli Venezia Giulia, sono il cuore delle battaglie: dai Krampus alle Osmize, dalla Bora alla Ploie, dalle Patate in Tecia alla Brovade, dal Cinciut al Purcit, da Gigi Pirola al Plevan di Malborghet, dalla Dote del Friul alla Galina con do teste, dal No se pol al Cumbinin. Ogni mossa può fare la differenza, permettendovi di conquistare la battaglia o di accaparrarvi uno dei sedici preziosi artefatti, legati alle tradizioni locali: tra essi la Gerla Alpina, la Piria, il Trattore, il Tai e persino la Maschera dei Tre Allegri Ragazzi Morti.

Friko Bestiale diventa così un’occasione per scoprire in maniera leggera e divertente molti elementi della cultura e delle tradizioni del Friuli Venezia Giulia.
Il gioco è anche un tributo alla fauna della regione. Ogni carta, illustrata da Erika Ronchin, ha come protagonista una specie tipica del territorio: il temibile Boboros non è che un piccolo pipistrello, il Tram di Opicina si arrampica come un geco, le Vedrane altro non possono essere che mantidi religiose, un millepiedi si troverà alle prese con troppe Scarpets, un algiroide magnifico giocherà a Sesa color, mentre la carta Stropacul… naturalmente raffigura una puzzola! Anche gli effetti delle carte sono legati al loro soggetto: la carta Pudiesis raffigura delle cimici e si comporta da “spia”, mentre la Barcolana, con un tordo indeciso se essere un pesce o un uccello, vi permetterà di vincere l’artefatto Cicio no xe per barca. Il Carneval de Muja, con il suo gabbiano travestito da aquila, scompiglierà invece un po’ le carte in tavola.

Ogni popolazione ha il proprio animale simbolo: i Triestini sono rappresentati dal gabbiano, i Furlans dall’aquila, i Cjargnei dall’orso, i Bisiachi dal cinghiale, gli Isontini dallo sciacallo dorato e i Naoniani dal ramarro. Ogni popolo ha un potere speciale unico: i Furlans, con il grido di battaglia “A vore!”, ottengono carte extra; i Triestini, al suono di “No ga scopo”, possono bloccare le azioni dei loro avversari; mentre i Carnici, determinati come sempre, cercheranno di ottenere “Di plui!”.

Friko Bestiale non è solo divertimento, ma anche un impegno concreto per l’ambiente. Il gioco è interamente eco-friendly, realizzato senza plastica, con materiali certificati FSC per le carte e le componenti in cartone. Anche il cellophane che avvolge il gioco è biodegradabile, e gli inchiostri utilizzati sono a base vegetale.

Il gioco è già disponibile in libreria, nei negozi di giochi e online qua -> https://bora.la/prodotto/friko-bestiale/

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