Uno dei punti di forza del nostro paese, in barba a chi sostiene che l’integrazione culturale sia un qualcosa di sbagliato e da contrastare, risiede nell’incontro tra realtà differenti, etnie diverse che si sono succedute nel corso del tempo, tradizioni che si sovrappongono ad altre. Gli effetti si osservano praticamente ovunque: che si tratti di musica, con molti cantanti che sembrano riportare parte di quelle inflessioni provenienti dalla cultura, o della cucina, con l’incrocio tra realtà culinarie bizantine, arabe e balcaniche, il risultato è assolutamente affascinante.
Una delle città che viene maggiormente incontro a questo concetto è Trieste, in cui la cucina è il risultato di una perfetta unione tra la tradizione balcanica e quella mediterranea, con influenze centro-orientali che non mancano nelle spezie e nel modo di preparare alcuni cibi. Certo è che, per chi si rapporta per la prima volta a questa tipologia di cucina potrebbe apparire complicato districarsi tra i vari piatti: per fortuna, nel mondo del web esistono risposte per qualsiasi tipo di domanda. Ad esempio, se nel momento di convivialità ci si vuole divertire tutti insieme sarà possibile approfittare della lista di tutti i migliori casinò online sicuri, mentre per chi vuole concentrarsi maggiormente sul cibo si consiglia di dare uno sguardo ad alcuni dei migliori piatti che di seguito si citano.
Primi piatti
Una delle tradizioni culinarie più radicate nell’ambito della cucina triestina è quella dei primi piatti, che molto spesso sono amati da parte dei cittadini di Trieste, oltre che dai turisti che possono scoprire alcune ricette assolutamente uniche. Tra queste, spiccano sicuramente quelle delle minestre e delle zuppe: piatti caldi, che si originano dalla tradizione balcanica e dell’est Europa, in cui si è soliti consumarli, oltre che dall’influenza tedesca. A proposito della Germania, i crauti sono protagonisti della Jota, una zuppa che viene ottenuta con il celebre contorno, oltre che con patate, fagioli e carne di maiale. Si prosegue con la minestra de bobici, tanto semplice quanto buona, che si ottiene con mais e fagioli, insaporita con carne di maiale e dunque dal gusto tendente all’amarognolo. Infine, non si possono non citare gli gnocchi di pane, che vengono ottenuti utilizzando del pane raffermo che viene unito ad alcuni alimenti tipici degli allevamenti e delle coltivazioni del Nord Italia, come le spezie, lo speck e il prosciutto: a Trieste ci sono due scuole di pensiero; chi ama mangiarli al burro e chi preferisce il sugo di carne e pomodoro: entrambe le versioni saranno ottime.
Secondi piatti
Rispetto ai primi piatti, che gravitano intorno agli stessi ingredienti, con i secondi la quantità di possibili ricette è certamente più elevata. Si parte con il piatto madre della cultura balcanica, importato anche nella tradizione triestina: il gulash. Le differenze sono notevoli, dal momento che nel gulash triestino domina la carne in sugo resa a spezzatino, con l’aggiunta di paprika e simile al modo in cui la si cucina in Austria, dove vi accompagna con pane e patate. I Cevapcici sono salsicce di carne mista che vengono abbinate alla salsa Ajvar, una vera e propria specialità triestina ottenuta con peperoni.
A proposito di patate, quelle in tecia vengono ottenute saltate in padella con pancetta e cipolla, preparate in versione più o meno cremosa a seconda del risultato che più si gradisce. Lato pesce, invece, non si possono non citare i sardoni in savòr, le alici che vengono trattate con le cipolle e marinate nell’aceto bianco; infine, non si possono non citare gli scampi con canocchie che vengono preventivamente saltate in padella con l’aggiunta di spezie, vino e pomodori.