Scattano i festeggiamenti con le GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO 2023 – concerto e visite guidate gratuite a Palazzo Economo in piazza Libertà n. 7 a Trieste con i seguenti eventi:
CONCERTO | sabato 23 settembre ore 19.30
“Preziose Eredità – Atlante musicale d’Europa, suoni e segni caratteristici nazionali” del Quartetto d’archi Rosè. Musiche da Istria, Dalmazia, Paesi Baschi, Catalogna, Galles.
Posti disponibili: max. 40 – Prenotazione obbligatoria al seguente link: https://tinyurl.com/PrezioseEredita
Organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Camerata Strumentale italiana, il programma proposto vuole sondare i molteplici aspetti culturali che rendono oltremodo stimolante il panorama musicale dell’Europa, unita ma così variegata nelle innumerevoli e preziose culture locali, legate alle singole terre. L’eclettico Quartetto Rosè, squisitamente mitteleuropeo, dal sound balcanico ma con intense contaminazioni italiche, è composto da due violini, viola e violoncello. I brani scelti sottolineano il forte senso di autonomia del Galles, la valenza folkloristica degli autori della vicina Istria, la particolare lettura artistica dei Paesi Baschi già dall’inizio dell’Ottocento, il legame indissolubile della Catalogna con la propria terra e i richiami popolari della Dalmazia. Una serata che si preannuncia davvero speciale.
VISITE GUIDATE | sabato 23 settembre
“Palazzo Economo e i suoi tesori d’arte”
– ore 9.30 – Prenotazione obbligatoria al seguente link: https://tinyurl.com/sabato930-2023
– ore 10.30 – Prenotazione obbligatoria al seguente link: https://tinyurl.com/sabato1030-2023
– ore 11.30 – Prenotazione obbligatoria al seguente link: https://tinyurl.com/sabato1130-2023
VISITE GUIDATE | domenica 24 settembre
“Palazzo Economo e i suoi tesori d’arte”
– ore 9.30 – Prenotazione obbligatoria al seguente link: https://tinyurl.com/domenica930-2023
– ore 10.30 – Prenotazione obbligatoria al seguente link: https://tinyurl.com/domenica1030-2023
– ore 11.30 – Prenotazione obbligatoria al seguente link: https://tinyurl.com/domenica1130-2023
Posti disponibili: max. 25 per turno
Sarete condotti dai funzionari attraverso le parti più significative di Palazzo Economo. A partire dall’atrio monumentale, il cui recente restauro ha messo in luce la preziosità dei suoi elementi decorativi come le colonne in marmo, per proseguire lungo lo scalone monumentale con decorazioni a grottesche e dettagli di ispirazione greca, infine si arriverà al secondo piano per la scoperta del meravoglioso ciclo pittorico del Progresso eseguito dai maggiori pittori triestini della fine dell’Ottocento e l’inaspettato salone Piemontese, insieme settecentesco di specchi, dipinti e boiserie. Inoltre, per l’occasione saranno esposte alcune opere della collezione d’arte applicata di Eugenio Garzolini, selezionate tra le circa 20.000 che costituiscono l’intero numero.
GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO
SABATO 23 e DOMENICA 24 SETTEMBRE TRIESTE Palazzo Economo (piazza della Libertà, 7)
PALAZZO ECONOMO E I SUOI TESORI D’ARTE Apertura straordinaria e visite guidate su prenotazione alle ore 9.30,10.30,11.30.
Il percorso, condotto da funzionari del Ministero della Cultura, si svolge attraverso le parti più significative dell’edificio, a partire dall’atrio monumentale, di recente oggetto di un restauro che ha messo in luce la preziosità dei suoi elementi decorativi come le colonne in marmo, per proseguire lungo lo scalone monumentale con decorazioni a grottesche e dettagli d’ispirazione greca. Il focus dell’evento è costituto dalla presentazione di alcune preziose opere della collezione d’arte applicata di Eugenio Garzolini (selezionate tra le circa 20.000 che costituiscono l’intera collezione) di cui è in corso un’importante attività di riordino dei depositi. Queste opere ci aiuteranno a riflettere sull’importanza del “Patrimonio InVita”, inteso sia nella sua materialità sia nella sua valenza immateriale, e sulla necessità di considerare queste forme di conoscenza ereditate dalle generazioni passate un patrimonio “vivo”, cioè in grado di trasmettere valori culturali, saperi, tradizioni e antiche pratiche.
LA COLLEZIONE La poliedrica raccolta di questo collezionista triestino di origini friulane, insegnante e direttore di scuola elementare, figlio del noto pittore Giuseppe, è composta da manufatti appartenenti alle “arti applicate”. Si tratta di oggetti antichi di arte decorativa appartenuti a Eugenio Garzolini, tra cui chiavistelli e bandelle e molti oggetti legati al mondo della farmacia come vasi in maiolica, mortai e pestelli in bronzo e altri oggetti curiosi a uso quotidiano, con forme legate al mondo animale, selezionati tra un’infinità di tipologie di manufatti artigianali e artistici di varie epoche, valore e stili (tra cui chiavi, serrature, lucchetti, chiavistelli, bandelle, picchiotti, morsi staffe e speroni da cavallo, mortai, forbici, alari, utensili da lavoro e da cucina, scrigni, lanterne, arredi sacri, scultura lignea, mobili, incisioni, ceramiche antiche e moderne, statue, sigilli, tabacchiere, quadranti di orologi, bastoni da passeggio, ventagli, miniature, oggetti liturgici e moltissime altre tipologie di beni). La storia dell’acquisizione della collezione, iniziata alla fine degli anni ’30 del ‘900, prosegue fino alla metà del secolo scorso, quando il nostro Ministero aveva iniziato una campagna di acquisti finalizzata, da un lato, a offrire un panorama completo delle arti minori all’interno di un Museo apposito e, dall’altro, a evitare che il patrimonio di questa collezione andasse disperso.
Evento in collaborazione tra Soprintendenza ABAP FVG, Segretariato regionale MiC FVG e Direzione regionale musei FVG
PROGRAMMA CONCERTO
Juan Crisòstomo de ARRIAGA y BALZOLA – Paesi Baschi (Bilbao 1806 – Parigi 1826) Era l’ottavo figlio (tre erano tuttavia già morti quando nacque) di Juan Simón de Arriaga, organista, che gli insegnò i fondamenti della musica. Grazie al proprio talento, Juan Crisóstomo a 11 anni già componeva e rappresentava opere nelle società filarmoniche di Bilbao, al punto da essere chiamato in seguito “il Mozart spagnolo” ovvero “il Mozart basco”. A 15 anni, per volere del padre, continuò la sua formazione presso il Conservatorio di Parigi, dove studiò violino, armonia e contrappunto con Luigi Cherubini. Morì a Parigi a soli 20 anni di tubercolosi. Le sue opere, delle quali erano stati pubblicati solo i quartetti, caddero nell’oblio fino alla fine del XIX secolo, quando il movimento del nazionalismo basco lo fece assurgere a mito, più per il suo immenso potenziale che per le opere composte. A Bilbao, sua città natale, è stato costruito un teatro che porta il suo nome ed è stato eretto un monumento in suo onore. Dopo la sua morte, la sua breve vita è stata mitizzata e si sono volute sottolineare alcune similitudini con Mozart: nacque lo stesso giorno 50 anni esatti dopo e portava lo stesso nome, (Juan Crisóstomo è l’evidente versione spagnola di Johannes Chrysostomus); non si tratti di una strana coincidenza, ma della diffusa consuetudine di battezzare i bambini col nome del santo del giorno in cui erano nati, nella fattispecie San Giovanni Crisostomo si celebrava il 27 gennaio. Anche la precocità del de Arriaga, che suonava il violino a 3 anni e compose la sua prima opera a 13, ricorda quella di Mozart.
Anonimo — Galles – Trascritta per la prima volta agli inizi del 1800, è una ninna nanna gallese tradizionale scritta da un autore anonimo dall’andamento dolcissimo ed avvolgente. Il testo è stato scritto da Robert Bryan, poeta ed insegnante appassionato della cultura gallese. Questa splendida composizione è stata scelta da Steven Spielberg per la colonna sonora del film L’Impero del Sole del 1987, e da allora sono stati scritti numerosi arrangiamenti per cori di voci bianche.
Antonio Francesco SMAREGLIA — Istria (fola 1854 — Grado 1929) Dopo i primi anni dell’infanzia passati nella natia Istria, Smareglia si trasferì per motivi di studio prima a Gorizia, poi a Vienna e infine a Graz. Nel 1871 si iscrisse presso il Conservatorio di Milano avendo come insegnante il celebre direttore d’orchestra Franco Faccio. Nella seconda metà degli anni settanta dell’Ottocento entrò in rapporti con Arrigo Boito e con gli ambienti della scapigliatura milanese. La sua musica fu chiaramente centro-europea, considerata dagli italiani troppo austriaca o slava, e dai popoli mitteleuropei troppo italianeggiante; di una musica cioè di confine, non inquadrabile né da una parte né dall’altra in modo preciso, e che costituisce nell’Europa musicale un vero e proprio caso sui generis derivato dalla mescolanza delle diverse stirpi tipica dell’Istria e di Trieste, come provato pure dal matrimonio misto dei genitori del compositore. Smareglia non ebbe gran fortuna con le sue opere per diversi motivi: la volontà di ‘redimere’ la musica italiana nel nome di Wagner si rivelerà errata e piano piano condurrà Smareglia in un vero e proprio isolamento culturale su una strada senza sbocco; poi la scomparsa del bacino di utenza dell’Impero austro-ungarico, che lo rese in pratica straniero in patria data l’evidente connotazione mitteleuropea della sua musica; infine enormemente contribuì al suo isolamento la calunnia del “portare scalogna”diffusa con diabolica astuzia a Milano proprio dal suo editore Giulio Ricordi, che lo colse in flagranza nel letto della moglie e, licenziandolo in tronco, gli lanciò
l’anatema “Maledizione a te, alla tua musica e a tutti quelli che la eseguiranno!” In ambito musicale, ancora oggi rimane saldamente viva tale credenza, a tal punto che molti musicisti si rifiutano di eseguire musiche sue.
Eduard TOLDRÀ i SOLER — Catalogna (Vilanova i la Geltrú 1895 — Barcellona 1962) Fu, eccellente violinista e direttore d’orchestra e uno dei principali esponenti del Noucentisme musicale in Catalogna; ha avuto un ruolo importante negli ambienti culturali di Barcellona dove ha promosso la creazione dell’Orchestra Municipale presso il Palau de la Mùsica Catalana, l’attuale Orquesta Sinfònica de Barcelona y Nacional de Catalunya. Suo primo insegnante di musica sin dall’infanzia, suo padre che lo fa esordire come violinista all’età di sette anni durante un concerto dell’Unione musicale di Villanova; già a 12 anni Toldrà inizia a suonare nell’orchestra del Teatre Córnico e, assieme a coetanei, fonda il “Quartetto Rinascimento”, che nei suoi 10 anni di attività gode di grande prestigio in Spagna e in Europa. La prima guerra mondiale riduce di molto l’attività itinerante del “Quartetto Rinascimento”, ma diventa sempre più fertile la sua vena compositiva. Nel 1924 fonda un’orchestra sinfonica formata da elementi non professionisti, tuttavia Toldrà ha in progetto l’istituzione dell’Orchestra Sinfonica della Generalitat de Catalunya che, peraltro, viene accantonato dallo scoppio della guerra civile. Dopo il 1936 Toldrà versa in difficoltà economiche ed è costretto a esibirsi nei locali pubblici suonando zarzuelas e altra musica commerciale. Nel 1942 ottiene finalmente dalla Municipalità di Barcellona l’incarico di costituire l’Orchestra Comunale che, tra innumerevoli difficoltà di ordine pratico, porta al debutto il 31 marzo 1944. Rimarrà nella città catalana sino alla sua morte.
Franz von SUPPÈ — Dalmazia (Spalato 1819 —Vienna 1895) Pseudonimo di Francesco Ezechiele Ermenegildo de Suppè, di origine dalmata, è stato compositore e direttore d’orchestra. Ottenne la notorietà di compositore grazie soprattutto al genere dell’operetta, nel quale ebbe grande fortuna, arrivando a far rappresentare oltre 30 opere. Ancora oggi, il nome di Suppè è indissolubilmente legato a quello delle scie effervescenti ouverture, decisamente le sue creazioni più note, eseguite molto spesso dalle orchestre di tutto il mondo; alcune di queste ouverture sono diventate particolarmente note al pubblico grazie al loro impiego in svariati film, pubblicità e cartoni animati. Durante l’adolescenza si trasferì a Verona per studiare armonia e flauto, il suo strumento preferito. La morte del padre nel 1835 costrinse lui e la madre a trasferirsi a Vienna, e ciò indusse il giovane a germanizzare il proprio nome in Franz von Suppè. Lì, dopo aver frequentato con scarso successo il Politecnico, decise di intraprendere a tempo pieno l’attività di musicista e, per mantenersi agli studi, dava lezioni di italiano. Il successo gli giunse nel 1860 quando, impressionato dai successi ottenuti da Offenbach in Francia con le sue audaci operette, si dedicò con passione alla composizione di questo nuovo genere musicale che impazzava a Vienna e a Parigi. Suppé diede inizio al fortunatissimo genere dell’operetta viennese, genere che nei decenni successivi sarebbe poi stato ripreso con enorme successo da diversi compositori, fra i quali Johann Strauss, Franz Lehar e Carl Zeller. Franz Von Suppé morì a Vienna il 21 maggio 1895 e venne sepolto nel Zentralfriedhof, nell’area dedicata ai grandi compositori.
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