Domenica 13 agosto 2023 ore 4.50 – Ritorna sul Molo Audace l’immancabile appuntamento con uno degli eventi più emozionanti dell’estate, un concerto acustico aspettando il sorgere del sole, ecco il video registrato dal Comune di Trieste
Quest’anno tocca a Juan Vladilo, nato in Venezuela ha trascorso l’infanzia nel suo paese natale per poi trasferirsi a Trieste. Organista e compositore in formazioni progressive rock degli anni settanta, negli ottanta si è avvicinato alla musica afrocubana con influenze jazzistiche che si stava diffondendo in vari paesi e, in particolare, a New York. È stato uno dei fondatori dell’orchestra Ocho Rios, vantando collaborazioni con jazzisti locali e di livello internazionale. Con gli Ocho Rios ha lavorato per lunghi anni come pianista, compositore, arrangiatore e cantante, partecipando a numerosi eventi musicali nazionali e internazionali. Ha approfondito lo studio degli stili musicali tradizionali di diversi paesi latinoamericani (Venezuela, Perù, Cuba, Colombia), contribuendo alla nascita dell’orchestra Chiriké, specializzata in tale repertorio.
Il concerto all’alba sul Molo Audace sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook del Comune di Trieste
Il Molo Audace di Trieste
Nel 1740 affondò nel porto di Trieste, vicino alla riva, la nave San Carlo. Invece di rimuovere il relitto, si decise di utilizzarlo come base per la costruzione di un nuovo molo, che venne costruito tra il 1743 ed il 1751 e fu intitolato appunto a San Carlo.
Allora il molo era più corto di come si presenta oggi; misurava infatti solamente 95 metri di lunghezza ed era unito a terra tramite un piccolo ponte di legno. Nel 1778 venne allungato di 19 metri e nel 1860-1861 di altri 132 metri, raggiungendo così l’attuale lunghezza di 246 metri. Anche il ponte venne eliminato, congiungendo il molo direttamente alla terraferma.
Al molo san Carlo attraccavano allora sia navi passeggeri che navi mercantili, con gran movimento di persone e di merci.
Il 3 novembre del 1918, alla fine della prima guerra mondiale, la prima nave della Marina Italiana ad entrare nel porto di Trieste e ad attraccare al molo San Carlo fu il cacciatorpediniere Audace, la cui ancora si crede sia esposta alla base del faro della Vittoria. In realtà l’ancora è del gemello Berenice, in quanto il relitto dell’Audace, trasformata in torpediniera durante la seconda guerra mondiale, è stato ritrovato solo nel 1999.
Il frontemare di Trieste (dalla Capitaneria di Porto a piazza Unità d’Italia) visto dalla cima del molo Audace
In ricordo di questo avvenimento nel marzo del 1922 venne cambiato nome al molo, chiamandolo appunto molo Audace, ed all’estremità del molo stesso nel 1925 venne eretta una rosa dei venti in bronzo, con al centro un’epigrafe che ricorda l’approdo, e sul fianco la dicitura “Fusa nel bronzo nemico III novembre MCMXXV”. La rosa, sorretta da una colonna in pietra bianca, sostituì una precedente rosa dei venti tutta in pietra. La data MCMIL incisa sulla colonna ricorda il ripristino della stessa dopo il danneggiamento subito durante la seconda guerra mondiale.
Nel tempo, con lo spostamento dei traffici marittimi in altre zone del porto, il molo Audace perse progressivamente la sua funzione mercantile, ed oggi vi attraccano saltuariamente solo imbarcazioni di passaggio. Il molo è rimasto così un frequentato luogo di passeggio, una passerella protesa sul mare dall’indubbio fascino, che completa la passeggiata sulle rive ed in piazza Unità d’Italia, ex piazza Grande.
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