FONDAZIONE ITALIANA FEGATO ONLUS
Nuovi importanti patrocini per la raccolta fondi in memoria della dottoressa Rita Moretti per proseguire la sua ricerca sul
rapporto tra morbo di Parkinson e la bilirubina
La raccolta fondi in memoria della dottoressa Rita Moretti, in corso sulla piattaforma Rete del Dono (https://www.retedeldono.it/it/progetti/fif/progetto-liver-brain-rita-moretti), si arricchisce con nuovi importanti patrocini: dopo quello dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, ora anche la società SNO Scienze neurologiche Ospedaliere, l’AINAT Associazione Italiana Neurologi Ambulatoriali Territoriali e Pegaso APT – Associazione Parkinsoniani Trieste hanno deciso di partecipare all’iniziativa.
Lo comunica la Fondazione Italiana Fegato, la Onlus promotrice della raccolta fondi iniziata a marzo con già degli buoni risultati e che proseguirà fino a novembre per raggiungere l’obiettivo previsto: rendere possibile l’espansione e il proseguimento dell’importante lavoro di ricerca da Rita Moretti attraverso un approccio molecolare del morbo di Parkinson per capirne meglio le cause e sviluppare nuove terapie.
“Dopo la creazione di un’unità di ricerca apposita, la Liver-Brain Unit Rita Moretti” – ricorda il Direttore scientifico della Fondazione Italiana Fegato, prof. Claudio Tiribelli – “per mantenere vivo, valorizzare ed espandere il lavoro del noto e apprezzato medico e professoressa universitaria in Neurologia, si vuole proseguire la sua attività di ricerca, che ha contribuito alla scoperta dei rapporti tra morbo di Parkinson e la bilirubina e le interazioni tra fegato, vitamina D e patologie vascolari cerebrali”.
La Liver-Brain Unit Rita Moretti è già operativa nell’ambito della Fondazione che è un ente di ricerca specializzato nello studio delle malattie del fegato e patologie correlate. La sua sede è a Trieste, ma collabora attivamente con scienziati, medici e ricercatori di oltre 30 paesi. Nella sua ricerca, la FIF si impegna a trasferire i risultati della ricerca pura di base al letto dell’ammalato, in un approccio che viene definito medicina traslazionale.