Si è svolto oggi pomeriggio l’incontro tra il Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentanti della regione Friuli Venezia Giulia, organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e i vertici della multinazionale e della Flex di Trieste
“È inaccettabile: la multinazionale Flex, da un lato, dichiara strategico il sito di Trieste per il Gruppo e, dall’altro, annuncia esuberi strutturali importanti per rilanciare l’azienda. Già da domani potrebbero arrivare i primi cento licenziamenti. Il governo si renda conto che è in atto una nuova delocalizzazione nei confronti del nostro Paese, che coinvolge seicento lavoratori e le loro famiglie”.
Lo dichiara il segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, al temine dell’incontro.
“Siamo, infatti, difronte ad un’altra delocalizzazione verso la Romania, dove la Flex si sta attrezzando incrementando l’organico all’interno del suo stabilimento. La vertenza Flex per il territorio Triestino rappresenta una delle più grandi crisi degli ultimi vent’anni: a rischio ci sono i circa cinquecento lavoratori diretti e circa cento lavoratori in somministrazione, oltre a quelli dell’indotto diretto e indiretto. Senza dimenticare che il sito della Flex di Trieste rappresenta un asset strategico per il nostro Paese”.
“Era in atto un percorso di monitoraggio dell’azienda attraverso gli ammortizzatori sociali per arrivare ad un nuovo piano industriale, invece oggi è stato presentato un nuovo piano industriale molto approssimativo e con il contenuto inaccettabile dei licenziamenti senza giustificazione”, conclude Spera.