Stavolta a parlare è un avvocato esperto nel campo del diritto marittimo, Alberto Pasino
“Zone esenti da dazio: Roma è negligente rispetto a Trieste” – L’esperto, Alberto Pasino ha sottolineato in un’intervista che questa negligenza danneggia la città e la regione Friuli Venezia Giulia
La questione della zona franca nel porto di Trieste, che Roma ha “dimenticato” di includere nel suo elenco di zone duty-free a Bruxelles negli ultimi anni, è una questione complicata, sia dal punto di vista tecnico che politico. L’appello del presidente del sistema portuale dell’Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, a un’audizione in consiglio regionale per agire ora in modo politico, non è stato casuale. Sarà interessante vedere se – anche con il pieno sostegno del governo regionale – qualcosa si sposterà presto, in quanto è possibile, tra l’altro, che la “dimenticanza” di Roma e la recente applicazione all’autorità nazionale anticorruzione ANAC la nomina di D’Agostino incompatibile con la nomina a capo del Terminal Passeggeri TTP di Trieste, nasconde la stessa grave inadempienza.
Perché è importante che Roma informi l’Unione Europea che esiste una zona duty-free nel porto di Trieste, un esperto nel campo del diritto marittimo, Alberto Pasino interviene sostenendo che: L’area esente da dazi del porto di Trieste si basa su accordi internazionali raggiunti nel dopoguerra a livello internazionale (cioè non solo locale). L’Unione europea si è quindi trovata di fronte a questo porto duty-free, che è stato riconosciuto dallo stato italiano. Tuttavia, quando Bruxelles ha chiesto ai singoli Stati membri di fornirgli un elenco di zone esenti da dazio, l’Italia purtroppo ha dimenticato Trieste. Ciò può essere risolto in qualsiasi momento, ma richiede volontà politica, e bisogna precisare che lo stato italiano è solo l ‘”amministratore” di Trieste. Pasino ha citato il condominio come esempio, chi non può e non deve dettare ai proprietari di abitazione cosa farne. Roma si è dimostrata negligente in questo caso subito dopo. Questa negligenza, tuttavia, è molto dannosa per l’intera Trieste e la regione del Friuli-Venezia Giulia.